Monti: improvvisate le modifiche al sistema fiscale

“Non c’è dubbio che in Europa esista un sentimento di lieve diffidenza rispetto ad alcune scelte fatte dal presidente del Consiglio. Io, per esempio, penso che sia stato un grave errore, dettato probabilmente anche qui dalla ricerca del consenso, lasciar morire la politica
del taglio alla spesa pubblica. In virtù di questa scelta risulta ancora più complicato comprendere, per me e immagino anche per molti osservatori in Europa, come sia stato possibile, in un Paese con un alto debito pubblico e un’alta ricchezza privata, aver utilizzato le poche risorse a disposizione per ridurre le imposte sul patrimonio o per mettere in piedi provvedimenti come gli 80 euro e i 500 euro piuttosto che stimolare la crescita e l’occupazione agendo con più incisività sul cuneo fiscale”. Lo afferma l’ex premier Mario
Monti in una intervista al Foglio. E aggiunge: “A mio modo di vedere, finora, le modifiche del sistema fiscale sono state fatte in modo un po’ improvvisato e hanno ridotto le risorse disponibili per quel cuneo fiscale che avrebbe avuto un impatto importante sul tessuto produttivo italiano. Lo dico da una posizione non certo ostile nei confronti dell’approccio di Renzi sulla politica economica e lo dico da persona che ha apprezzato tutte le volte in
cui il presidente del Consiglio ha provato a cambiare la mentalità degli italiani su alcune partite importanti come la riforma del lavoro”. E conclude: “Io penso, come Renzi, che un politico che vuole cambiare l’Italia deve sforzarsi di cambiare un po’ la mentalità degli italiani. Non vorrei però, magari senza averne l’intenzione o esserne consapevole, che Renzi finisse per modificare soprattutto un aspetto della mentalità tradizionale degli italiani che a me è sempre parso il meno pericoloso: la simpatia per l’Europa, la consapevolezza che senza l’Europa l’Italia sarebbe meno moderna e più fragile”.

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